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Sono all’incirca 4 mila gli operatori sanitari che hanno aderito allo sciopero indetto da una delle organizzazioni sindacali del settore. Anche se si tratta per il momento di una piccola fetta dei 74 mila dipendenti del comparto, in alcune strutture ospedaliera si registrano già gravi disagi specie nei reparti di radiologia, prelievi di sangue e laboratori in genere che figurerebbero – accanto al personale infermieristico- tra i più colpiti dal decreto sui coefficienti dello scorso febbraio. E proprio le modifiche dei coefficienti per determinate categorie e l’aumento del 20 per cento della paga base figurano tra le principali richieste avanzate dagli esponenti sindacali secondo i quali la protesta durerà fino a quando non ci sarà una risposta positiva da parte del competente ministero e anzi questa – sempre secondo i sindacati- potrebbe inasprirsi ulteriormente e allargarsi ad altri comparti poiché gli scioperanti sono sostenuti da tutti i colleghi. Da dire comunque che la protesta coinvolge una sessantina di istituti sanitari di tutto il paese. A seconda del numero coinvolto nell’astensione dal lavoro alcune strutture registrano maggiori problemi, in altre invece la regolare attività prosegue senza intoppi. Così, ad esempio, il centro clinico di Fiume e l’Ospedale di Pola hanno fatto sapere che per il momento i servizi nelle due strutture sono regolari e seguono il programma pianificato.

L.P.A.