L'invito a Ruge è partito dal responsabile del comitato esteri del Parlamento croato e dal capo delegazione del Sabor presso l'Alleanza Atlantica, Andro Krstulović Opara e Dario Hrebak, esponenti della maggioranza. L'alto rappresentante NATO dovrebbe intervenire dinanzi ai suddetti organismi parlamentari e a quello per la difesa che però non è stato convocato dal socialdemocratico Arsen Bauk, che lo guida. "Non abbiamo bisogno di indicazioni e suggerimenti esterni, abbiamo le nostre idee e pensiamo con la nostra testa", hanno fatto sapere i rappresentati dell'SDP annunciando che i loro deputati non parteciperanno agli incontri odierni. Daranno forfait, almeno a giudicare dalle dichiarazioni della vigilia, pure gli esponenti degli altri partiti dell'opposizione, sia di centro destra che di centrosinistra. Assente pure la Dieta Democratica istriana che però ha fatto capire di non essere contraria alla missione. "In passato abbiamo sostenuto la missione EUMAN, perciò, non vedo motivo di cambiare atteggiamento", ha detto nei giorni scorsi il leader dietino Dalibor Paus. Ricordiamo che l'iniziativa NSATU a favore dell'Ucraina era stata concordata qualche mese fa al summit NATO di Washington al quale era presente il presidente Zoran Milanović che, successivamente, si era però dichiarato contrario alla partecipazione della Croazia. Il dissenso del Capo dello Stato ha fatto approdare la questione in Parlamento dove, dopo un burrascoso dibattito, la votazione è stata posticipata anche perché il governo, che ora spera nelle capacità persuasive di Ruge, non dispone dei centouno voti necessari. Al di là della missione in quanto tale si può dire che la questione è stata sfruttata per un nuovo confronto tra maggioranza e opposizione, ma soprattutto per un nuovo, ennesimo, scontro tra il presidente Milanović e il premier Plenković.
(lpa)
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