È la rassegna dedicata al cinema sloveno, ma il film - in concorso - che inaugura stasera il 27° Festival di Portorose ha - curiosità - un titolo italiano: "Cent'anni", debutto nel lungometraggio documentario di Maja Doroteja Prelog, lubianese classe 1988. La regista, che è anche fra gli interpreti del film, ha scelto di raccontare una storia molto privata, un viaggio in bicicletta dalle Dolomiti alla Sicilia insieme al suo compagno, sopravvissuto a una diagnosi di malattia terminale. Un Giro d'Italia celebrativo, che diventa presto qualcos'altro. Una testimonianza senza filtri, sull'amore e il cambiamento.

Restando al programma, e per un'altrettanto curiosa coincidenza, sono esattamente cento, tra film di finzione, documentari, medio e cortometraggi, anche le produzioni (o coproduzioni) slovene che verranno presentate a Portorose fino a domenica nella storica sede dell'Auditorium, e in misura minore al Magazin grando, con oltre settanta pellicole selezionate per il concorso.

Per i residenti nel Comune di Pirano ingresso alle proiezioni al costo simbolico di un euro: la quota, cioè, del cosiddetto "euro cinematografico", che per ogni singolo biglietto venduto va a sostenere la presenza al festival delle giovani promesse della cinematografia nazionale: sono per la precisione 115 gli studenti delle accademie artistiche slovene ospiti della rassegna. Una nota molto positiva, sottolineata in occasione di questo nuovo appuntamento della Slovenia con il cinema, è l'incremento delle risorse annunciato dal governo di Lubiana per finanziare l'industria audiovisiva. Che se come numero di progetti cinematografici negli ultimi anni - sostengono gli addetti ai lavori - ha raggiunto il "tetto" delle capacità produttive che il Paese attualmente può mettere in campo, non ha visto d'altra parte un aumento dei budget a disposizione.

Da segnalare che accanto alla produzione più recente, il Festival di Portorose omaggia due anniversari, il centenario del regista Igor Pretnar e i novant'anni dalla nascita di Matjaž Klopčič, figura centrale della cinematografia slovena.

Infine, ospite speciale di questa edizione è Fritz Hock, fondatore e direttore del K3 Film Festival di Villaco, rassegna che si distingue da sempre per un particolare focus sul cinema delle regioni confinanti. È cruciale che Austria e Slovenia collaborino sul piano delle coproduzioni, è convinto Hock.

Chiusura del festival domenica prossima con la consegna dei premi Vesna.

Ornella Rossetto

Un'immagine del documentario "Cent'anni"