Foto: Associazione Decebal


Il Circolo Fotografico Triestino ospita per tutto il mese di novembre una mostra fotografica sui volti e i luoghi degli Istroromeni, il piccolissimo popolo, come lo ha definito Claudio Magris, che vive, sopra e ai piedi del Monte Maggiore, per esempio nelle località di Žejane e Šušnjevica. Le fotografie sono state realizzate dal Club fotografico Etno Foto Arte di Oradea in Romania nell'ambito di un progetto sovvenzionato anche dal Dipartimento del Ministero degli esteri romeni all'estero. Sulla mostra che si inaugura oggi alle 17, presso la sede del circolo fotografico in Via Zovenzoni a Trieste, abbiamo sentito Ervino Curtis presidente dell'Associazione dell'amicizia italo romena Decebal di Trieste, che organizza l'evento.

"E' una mostra un po' diversa, perchè è fatta soprattutto con i volti degli uomini e con le storie, le didascalie sulle storie delle varie persone che vengono ritratte. E' molto interessante perché la storia va avanti con le gambe degli uomini e anche questa storia degli istroromeni in realtà è una storia di uomini, di migranti possiamo dire che sono migrati dai Balcani e sono arrivati fino alle nostre parti. Anche se è una storia abbastanza lontana abbastanza lunga. in Istria incomincia a circa nel 1500 quando ci sono questi primi insediamenti di questi istronomeni. Poi voglio precisare che il nome istroromeno è del 1800 prima erano chiamati vlahi bianchi o morlacchi che sono sempre della stessa provenienza. Questa storia ci racconta anche come le lingue sono importanti e le culture che vanno in giro per tutto il mondo e vanno in giro soprattutto in Istria dove trovano un terreno fertile. Questa è una lingua che adesso è parlata veramente da poche persone, però dal punto di vista culturale ha portato avanti una storia, una cultura delle tradizioni per secoli e che hanno percorso tutti i nostri Balcani." (ld)