
L'adesione di nuovi paesi all'Unione Europea entro il 2030 è fattibile. Lo ha affermato l'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, in occasione della presentazione di un pacchetto di relazioni sui progressi compiuti dai Paesi candidati. Montenegro e Albania si trovano nella posizione migliore, con i negoziati di adesione che dovrebbero concludersi rispettivamente entro la fine del 2026 e del 2027. Secondo la Commissione europea, entrambi i paesi possono raggiungere questo obiettivo se mantengono il ritmo attuale di adozione delle riforme necessarie.
Per il commissario all'Allargamento, Marta Kos, Ucraina e Moldavia saranno pronte ad avviare la fase sostanziale dei negoziati di adesione entro la fine dell'anno. I due paesi hanno già soddisfatto le condizioni per l'apertura dei blocchi negoziali sullo Stato di diritto e i valori fondamentali dell'Ue, sul mercato interno e sulle relazioni esterne. Bruxelles prevede che entro la fine dell'anno Ucraina e Moldavia riusciranno a soddisfare anche le condizioni per l'apertura dei restanti tre degli in tutto sei blocchi in cui è suddiviso il quadro giuridico dell'Unione europea.
L'attuazione da parte della Serbia delle riforme necessarie per l'adesione ha invece subito un notevole rallentamento nell'ultimo anno, ha sottolineato Marta Kos. "Ci aspettiamo che la Serbia esca dalla situazione di stallo nei settori della giustizia e dei diritti fondamentali", ha aggiunto. Belgrado, secondo le sue parole, dovrebbe invertire "rapidamente la tendenza al declino nei settori della libertà di espressione e della libertà accademica" nonché "compiere progressi nel campo della legge elettorale".
Pronta la risposta del presidente serbo, Aleksandar Vučić, che ha promesso di intervenire sulla retorica antieuropea, ma non sulla polarizzazione della società. I primi ministri di Albania e Montenegro hanno elogiato il commissario Kos e promesso ulteriori progressi verso l'adesione all'Ue.