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Il cancelliere tedesco, Friederich Merz, a Bruxelles ha difeso la decisione del suo esecutivo di rafforzare i controlli alle frontiere con i paesi vicini. Secondo la politica migratoria del nuovo governo di Berlino, infatti, a tutte le persone che arriveranno al confine senza documenti verrà vietato l'ingresso nel Paese, compresi i richiedenti asilo.
"Nessuno ha dichiarato lo stato di emergenza. Stiamo controllando le frontiere in modo rafforzato, come abbiamo fatto lo scorso anno durante gli Europei di calcio", ha affermato il cancelliere, sottolineando che le procedure sono conformi al diritto Ue.
La presidente della Commissione europea, Von der Leyen, ha al contempo affermato che gli Stati membri possono introdurre temporaneamente controlli alle frontiere interne dello Spazio Schengen, ma tale misura deve essere limitata nel tempo. Lo Stato che introduce i controlli, ha aggiunto, deve inoltre agire in stretto coordinamento con i Paesi limitrofi e con la Commissione europea, e secondo von der Leyen, la Germania opera in conformità con le normative. "La migrazione è una sfida comune che richiede una soluzione comune", ha detto, chiedendo che la nuova legislazione in materia di immigrazione venga attuata il prima possibile. A questo scopo, ha spiegato, saranno stanziati altri tre miliardi di euro di fondi europei.
Merz e von der Leyen si sono inoltre impegnati per l'azzeramento dei dazi doganali con gli Stati Uniti. Il cancelliere ha anche sottolineato che Washington non può negoziare questioni commerciali con i singoli membri dell'Unione europea, come ha fatto con Londra. Merz, in una telefonata con il presidente Usa, Donald Trump, ha affermato di ritenere che la controversia commerciale non dovrebbe essere inasprita ulteriormente. Secondo le sue parole, "la soluzione migliore sarebbe quella di ridurre i dazi a zero per tutti".
Von der Leyen ha intanto ribadito che l'Ue è pronta a eliminare i dazi sulle importazioni di beni industriali americani se gli Stati Uniti sono pronti a fare lo stesso. La Commissione, ha spiegato, continua a lavorare per trovare una soluzione nei negoziati con Washington.