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A pochi giorni dal suo primo mandato lampo, Sébastien Lecornu prova nuovamente a mettere in piedi una squadra di governo che possa raccogliere il voto della maggioranza parlamentare. Lecornu ha ripreso in mano la sua lista di ministri, inserendo nomi nuovi e diverse personalità provenienti dalla società civile, sulla falsa riga del primo governo voluto da Macron al suo arrivo all’Eliseo, nel lontano 2017.

Diventa definitiva, però, la spaccatura e la crisi con i Repubblicani, il cui leader Bruno Retailleau, aveva annunciato già giorni fa che la sua compagine politica non avrebbe fatto parte di un Lecornu 2, a causa dei “paletti” posti dai socialisti (soprattutto quello relativo alla sospensione della riforma delle pensioni, che secondo i gaullisti peggiorerebbe ulteriormente la situazione delle finanze pubbliche).

Nonostante questo ben sei ministri del partito della destra francese figurano nella lista del governo Lecornu 2, incassando immediatamente la scomunica da Retailleau. Tra questi Rachida Dati, che è stata confermata ministra della cultura, il prefetto di Parigi Laurent Nuñez agli interni; mentre sono rimasti al loro posto il ministro dell’economia, Roland Lescure, e la ministra dei conti pubblici, Amélie de Montchalin. Sono stati confermati i responsabili di altri due ministeri chiave, quello degli esteri, che vede ancora al comando Jean-Noël Barrot, e quello della giustizia, con a capo Gérald Darmanin. La difesa va alla ministra del lavoro uscente, Catherine Vautrin, mentre il suo posto viene preso dall’ex presidente delle Ferrovie, Jean-Pierre Farandou. Fuori Elisabeth Borne dal ministero dell'Istruzione che è stato affidato a Edouard Geffray, ex direttore generale dell’insegnamento scolastico, e Manuel Valls, che lascia il ministero dell’oltremare a Naima Moutchou, del partito Horizons dell’ex premier Edouard Philippe.

La leader del Rassemblement National Marine Le Pen, ha annunciato la presentazione, già nella giornata di oggi, di una mozione di sfiducia contro il nuovo governo. Posizione condivisa da La France Insoumise. I socialisti, gli ecologisti e i centristi dissidenti, decideranno sulla fiducia soltanto dopo la dichiarazione di politica generale di Lecornu.

Oggi, in mattinata, ci sarà il primo Consiglio dei ministri, presieduto da Macron di ritorno dall’Egitto; e la cerimonia di insediamento, che è stato annunciato, si svolgerà senza ospiti e nella massima sobrietà.

Barbara Costamagna