Foto: Radio Capodistria/ARC

Ieri le opposizioni hanno lasciato l’aula del Consiglio regionale del FVG, dopo che il presidente del Consiglio Mauro Bordin aveva rifiutato la richiesta di un’informativa urgente da parte del presidente o del vicepresidente della regione sulla crisi politica che si è aperta all'interno della maggioranza domenica scorsa con le dimissioni di sette assessori regionali su dieci, in seguito all'intervista rilasciata dal ministro Luca , Ciriani che a loro dire avrebbe attaccato ingiustamente la sanità regionale, nonostante egli faccia parte di un partito che rientra a pieno titolo nella maggioranza che guida il FVG. Il punto contestato dalle opposizioni è che gli assessori che hanno rimesso le deleghe al presidente Massimiliano Fedriga non hanno lo standing politico per discutere le leggi.

Nel frattempo tutto tace, Fedriga tergiversa in attesa di quello che dovrebbe essere l'esito del previsto incontro con la segretaria nazionale di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che per aiutarlo, però, dovrebbe sconfessare il suo Ministro Luca Ciriani con il quale, probabilmente esiste già un intesa. In caso di dimissioni, nonostante la bocciatura del terzo mandato, Fedriga potrebbe ricandidarsi, ma si fa sempre più remota una nuova coalizione di centrodestra con Fratelli d’Italia e qualcuno descrive anche una Forza Italia sempre più dubbiosa.

In sostanza Fedriga rischia di dover correre da solo, e a quel punto si aprono nuove prospettive per la sinistra che, sfruttando le divisione del centro-destra, dopo un trend negativo di anni potrebbe finalmente c'entrare una vittoria.

Barbara Costamagna