
Giorgio Forattini, grande maestro della satira italiana, è morto a Milano all'età di 94 anni. Nato a Roma nel 1931, ha collaborato con testate come Panorama, La Repubblica, La Stampa, Il Giornale e QN, ed è stato direttore della rivista Il Male. Le sue vignette, che hanno satirizzato politici e eventi storici, come il terrorismo e le stragi mafiose, hanno segnato un'era della satira italiana. Nonostante le controversie legali, come quella con Massimo D'Alema per una vignetta sull'affare Mitrokin, ha sempre difeso la libertà di espressione. Forattini lascia in eredità circa 14.000 vignette che, per oltre cinquant'anni, hanno messo costantemente sotto esame la politica e la società italiana. Le sue vignette hanno riempito una sessantina di libri che hanno venduto oltre tre milioni di copie. Le vignette spesso caratterizzate da rappresentazioni grottesche e caricaturali dei politici, hanno coinvolto figure come Andreotti, Craxi, D'Alema e Berlusconi. Famoso per il suo stile pungente e irriverente, le sue vignette prendevano di mira non solo politici, ma anche Papi e altre figure di rilievo, sempre contraddistinte da una forte libertà di espressione e da un coraggio che, talvolta, ha suscitato polemiche e querele. Tuttavia, la sua satira non si è limitata alla critica politica: Forattini ha anche realizzato vignette toccanti, come quella dedicata a Leon Klinghoffer, vittima del terrorismo palestinese, e quella sulla morte di Giovanni Falcone. Ha sempre lavorato con coraggio e indipendenza, evitando ogni forma di integralismo politico. Nel corso della sua carriera, Forattini ha attraversato diverse redazioni, ma ha sempre mantenuto una visione liberale e anticonformista, lontana da ogni schieramento ideologico. Nonostante il successo ottenuto, ha sempre dichiarato di non riconoscersi né nella sinistra né nella destra, ma di considerarsi un uomo libero, al di fuori dei partiti. La sua influenza sulla satira italiana è incalcolabile, avendo saputo raccontare con ironia e acutezza cinquant'anni di storia politica e sociale.