La visita del Presidente Mattarella è una sincera conferma dell'amicizia e della fiducia tra i due Paesi e della visione di un futuro comune, ha affermato Pirc Musar, sottolineando inoltre la capacità dei due Paesi di trasformare una storia difficile nella base per un futuro comune, caratterizzato anche da un ottimo interscambio commerciale e solidi rapporti in ogni settore. Dello stesso tenore le dichiarazioni dell'inquilino del Quirinale: "sono davvero lieto di essere per la seconda volta quest'anno in Slovenia. Come ho detto prima alla presidente, ogni volta che vengo, sempre con grande piacere, mi rendo conto - ogni volta che ci incontriamo anche in Italia, con la presidente - ecco mi rendo conto che i nostri legami sono ulteriormente approfonditi e accresciuti, e che la nostra amicizia si va sempre più rafforzando".

Passaggi inoltre sul ruolo delle minoranze: "il punto più avanzato di questa collaborazione è manifestato dalla cooperazione nel progetto GO!2025. Abbiamo parlato naturalmente anche del ruolo delle nostre minoranze linguistiche, che sono un caposaldo della nostra amicizia. Alimentano e arricchiscono il nostro rapporto. Domattina andremo insieme a Capodistria, dove avrò l'onore e il privilegio, insieme alla presidente Pirc Musar, di inaugurare la fine dei lavori di restauro del Collegio dei Nobili, e apprezziamo molto l'investimento che ha fatto il governo sloveno sulla struttura". Come inevitabile, infine, entrambi i presidenti hanno espresso la loro preoccupazione sulla situazione internazionale, con particolare riferimento agli ultimi sviluppi in Ucraina e in Medio Oriente, con gli interessamenti di Polonia e Qatar e i timori di un conflitto sempre più ampio: "quel che crea allarme è il fatto che ci si muove su un crinale, lungo il quale, anche senza volerlo, si può scivolare in un baratro di violenza incontrollato".

Valerio Fabbri