Accolto dagli applausi dai numerosi presenti, soprattutto anziani, Janez Janša ha colto l’opportunità della presentazione della sua ultima pubblicazione per lanciare diverse critiche all’attuale esecutivo di centro sinistra. Il leader dell’SDS, nuovamente nell’occhio del ciclone giudiziario per la compravendita di determinati appezzamenti terrieri nel cuore del Parco nazionale del Triglav ha esorata la necessità di attuare una radicale riforma della giustizia. Questa secondo Janša si trova ai vertici europei per numero di giudici, ma allo stesso tempo il paese annovera il maggior numero di sentenze annullate per violazioni dei diritti umani da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo. Durante la presentazione dell’antologia che raccoglie i suoi discorsi pensieri dal 2022 e fino al 2024; una personale interpretazione degli eventi che mettono in luce "il fatto che nel paese le cose sono andate oltre ogni ragionevole limite e che si presenta la necessità di richiamare le persone per un cambiamento”, a tale proposito ha invitato le persone “che vedono la propria libertà limitata dall'autorità a non demoralizzarsi, ma ad agire”. Tra i temi spesso affrontati dal leader SDS, la transizione democratica, che a suo dire, non è stata portata a compimento nel paese; il dito è stato puntato sui sottosistemi dello stato né quali domina il clientelismo e la corruzione, secondo Janša. “Dire Mafia al sistema giudiziario è un offesa per la mafia”, ha inoltre sottolineato criticando pure l’operato della polizia che avrebbe maltrattato i suoi sostenitori che si sono riuniti per manifestare dinanzi al tribunale di Celje dove è in corso il processo sulla compravendita dei terreni nella località di Trenta. Fiducioso per il futuro politico, Janša ha rimarcato poi il successo ottenuto alle ultime elezioni europee. “Abbiamo ottenuto quattro seggi, più di tutte i partiti della coalizione di governo messi insieme, con tutti i soldi, il potere e i media a loro sostegno” ha detto.

Dionizij Botter

Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
Foto: Radio Capodistria/Dionizij Botter
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