Luka Mesec, a sinistra, e Miha Kordiš, quando erano anima e corpo di Sinistra (Levica). Foto: BoBo

Valori e programmi in linea con un'idea di socialismo del XXI secolo. E' questo che chiede Kordiš al suo partito, ma per realizzare il suo sogno dovrà cercarsi un'altra sistemazione. Levica (Sinistra) ha congelato l'iscrizione mercoledì scorso, lui parla di una leadership che pensa solo alle poltrone e per farlo accetta le idee liberiste della maggioranza di governo.
Ormai da febbraio Kordiš è, di fatto, un corpo estraneo al partito, dopo una sospensione per comportamneti definiti inaccettabili. Non sa fare squadra, insomma, concetto ribadito da ultimo da Nataša Sukič, deputata e coordinatrice del consiglio di Levica, l'organo che ha deciso di mettere un freno alla forza auto-distruttiva di Kordiš. In suo soccorso è arrivato l'ex leader laburista inglese Jeremy Corbin, che in un video pubblicato su Facebook dal deputato reietto gli esprime comprensione e solidarietà, perché quando si parla "a nome del popolo, a favore del socialismo e della giustizia, allora vieni attaccato", ha detto Corbyn. La realtà potrebbe essere molto più semplice e l'ha messa giù in modo chiaro il ministro del Lavoro ed ex segretario di Levica Luka Mesec. Secondo lui, infatti, dietro le intemperanze dell'ex sodale c'è la volontà di continuare a fare quello che ha fatto negli ultimi dieci anni, ovvero il parlamentare. Una volta compreso che nel partito non c'è spazio per lui - e su questo Mesec è stato chiaro - Kordiš ha iniziato la ricerca di un nuovo spazio politico. Per la maggioranza questo è un problema marginale, i numeri ancora ci sono, ma i problemi si accumulano, la pressione aumenta così come il generale riposizionamento in vista delle elezioni che, a questo punto, sembrano sempre più vicine.

Valerio Fabbri