
La profonda inquietudine scaturita dal nuovo pacchetto normativo ha indotto la Facoltà di Servizio Sociale e l'Associazione degli Assistenti Sociali sloveni a manifestare ferme riserve. Le due istituzioni hanno espresso un giudizio critico, ritenendo che le disposizioni presentate in risposta all'omicidio del quarantottenne di Novo Mesto rappresentino un netto allontanamento dai principi dello Stato sociale. Secondo loro, le misure risultano, oltre che potenzialmente dannose, anche in contrasto con i precetti costituzionali vigenti. In primo luogo, il progetto che mira a introdurre il pignoramento dell'assistenza sociale in denaro è giudicato capace di generare conseguenze negative per i nuclei familiari, con particolare riguardo ai minori. Viene infatti sottolineato che se ciò dovesse concretizzarsi, si comprometterebbe il sostentamento essenziale di molte famiglie, provocando un aumento del tasso di rischio di povertà a livello collettivo. Considerata incostituzionale anche la sospensione dei sussidi per coloro che si macchiano di reati e infrazioni ripetute. Viene evidenziato che tali aiuti rivestono un ruolo di fondamentale importanza per il reinserimento sociale degli ex detenuti, i quali vengono spesso rilasciati senza mezzi di sussistenza o alloggio garantiti. L'omissione di questa erogazione aumenta, nel periodo post-carcerario, il rischio di precarietà economica, finendo per favorire la recidiva criminale. Il terzo provvedimento contestato riguarda la revoca dell'assegno familiare alle madri con meno di diciotto anni, considerata una violazione diretta dei diritti dell'infanzia e motivata da pregiudizi anti-Rom, con la previsione che tale azione accrescerà la problematica. Si registra netta opposizione anche alla sottrazione dei figli come risposta ai reati genitoriali, giudicata una violazione delle norme internazionali e nazionali, specialmente data la saturazione dei centri di accoglienza e il dovere dello Stato di assicurare un adeguato sviluppo al minore. Gli esperti esortano il Governo a evitare repressioni e punizioni collettive, denunciando le misure come avventate, illegali e contrarie ai fondamenti dello Stato di diritto.
Alessia Mitar