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La presidente della Repubblica, Nataša Pirc Musar, spera che la politica sia pronta a discutere riguardo i referendum sull'aumento delle spese per la difesa e sull'adesione della Slovenia alla NATO, e che non si schieri su fronti opposti su questioni così importanti. Pirc Musar sta inoltre pianificano un incontro con il premier, Robert Golob. "Dobbiamo essere onesti su ciò che sta realmente accadendo", ha commentato a proposito dell'iniziativa referendaria, esprimendo anche la speranza che le acque si calmino e sottolineando che non è una buona idea passare così rapidamente da una decisione all'altra.
Il leader del Partito Democratico, Janez Janša, ha intanto definito inutile un referendum sull'adesione della Slovenia alla NATO, la coalizione infatti non ha abbastanza voti per poter pensare alla possibilità di ritirarsi dall'Alleanza Atlantica. La proposta del capo del governo sul referendum consultivo "è stupida per diverse ragioni, anche dal punto di vista formale", ha detto Janša in un video pubblicato sul social X. Per annullare un trattato internazionale di questo tipo, ha spiegato, è infatti necessaria una maggioranza dei due terzi alla Camera di Stato. "Quindi non fatevi prendere dal panico, la Slovenia non si ritirerà dalla NATO", ha sottolineato il capo del SDS.
Al contempo, il vicepresidente di Nuova Slovenia, Jernej Vrtovec, ha accusato il primo ministro di comportamento estremamente rischioso, anche in termini di sicurezza del paese. Con l'annuncio di questo referendum, ha scritto Vrtovec sempre su X, Golob "ha oltrepassato il limite come mai prima d'ora". Solo l'idea che la Slovenia si ritiri da questa alleanza, che da decenni garantisce pace, stabilità e sicurezza in Europa, è assurda, ha sottolineato il vicepresidente del NSi. "Significa giocare col fuoco e con il futuro del Paese", ha aggiunto.