Fulvio Tomizza, grande scrittore istriano, scomparso prematuramente a Trieste qualche anno fa, iniziò la propria carriera artistica nei primi anni Cinquanta proprio a Radio Capodistria: “una stagione lontana, difficile ma decisiva per le mie scelte di vita”, scriveva in una testimonianza pubblicata qualche tempo fa. Sua, con tutta probabilità, anche la più lucida descrizione dell'evoluzione del ruolo di Radio Capodistria. “A Capodistria, - leggiamo nella stessa testimonianza - il centro più grosso della Zona B del progettato Territorio Libero di Trieste, affidata all'amministrazione jugoslava, sorse nel 1949 nientemeno che una stazione radio con programmi in sloveno, in italiano e più limitatamente in croato. L'intento politico credo fosse stato quello di dar voce pubblica a un territorio che ancora non apparteneva allo Stato jugoslavo ma lentamente vi si preparava, contro il volere della maggioranza della popolazione (…). I suoi programmi italiani venivano ideati e realizzati da un gruppo di persone quanto mai eterogeneo (…). L'ambiente via via si depurò (…) subentrarono forze nuove provenienti dalle cittadine istriane già passate alla Jugoslavia col Trattato di pace del '47, giovani sopravvissuti al primo grande esodo che ormai figuravano quali rappresentanti del gruppo italiano in Istria, decisi a difendere i loro diritti di originari istriani divenuti minoritari. Con il secondo esodo del '55, che riguardava proprio la Zona B, Radio Capodistria si accinse ad assumere un nuovo volto, a svolgere una funzione quasi del tutto inattesa. Affiancata da una rete televisiva, divenne espressione di quanto di italiano rimaneva in Istria, e insieme, e più ancora, punto di raccordo per una visione conciliativa dell'intero territorio giuliano, per una convivenza tra simili e tra diversi che da Pola si spingeva fino a Gorizia”.

Le vicende di Radio Capodistria compendiano la storia recente delle nostre terre e delle loro popolazioni. Effettivamente, dall'epoca del contenzioso per il territorio Libero di Trieste e della Risoluzione del Cominform, vale a dire dall'epoca della sua costituzione, alla firma del Memorandum di Londra, all'era jugoslava, a quella attuale, slovena, Radio Capodistria, in contesti diversi, ha svolto sempre un ruolo da protagonista. Della storia di questo mezzo d'informazione fa parte anche TV Capodistria. Nata nei primi anni Settanta del secolo scorso, al pari della radio ha saputo nel tempo suscitare enorme interesse e crearsi una vasta cerchia di ammiratori.

Radio Capodistria iniziò i suoi programmi il 25 maggio del 1949, con il nome di Radio Trieste Zona Jugoslava (Radio jugoslovanske cone Trst). I programmi erano in tre lingue: slovena, italiana e croata. Dopo la firma del Memorandum di Londra, Radio Capodistria si unì con Radio Lubiana nel 1956 e fu abolito il programma in lingua croata. Data la sua efficacia commerciale (per decenni è stata una delle stazioni radio maggiormente seguite), il segnale fu irradiato in zone sempre più ampie dell'Italia. Nel 1979 il programma sloveno e quello italiano iniziarono a trasmettere su frequenze separate. Radio Capodistria è stata una delle prime emittenti bilingui in Europa. Si rivolge in primo luogo agli appartenenti alla Comunità nazionale italiana che vivono in Slovenia ed in Croazia ed è molto seguita anche dal pubblico italiano. È un nome di antica memoria, un'emittente che ha contribuito a segnare un'epoca ed una pagina importante della radiodiffusione in questo nostro lembo d'Europa.

Radio Capodistria opera nell'ambito dell'Ente pubblico radiotelevisivo della Slovenia - RTV Slovenija. Il Programma radiofonico per la Comunità nazionale italiana (come viene definito dalla Legge sull'emittenza pubblica radiotelevisiva in Slovenia) attua il diritto costituzionale della minoranza italiana all'informazione pubblica nella propria lingua materna ed ai contatti con la Nazione madre. Il Programma svolge un ruolo importante anche negli scambi culturali e nei contatti del gruppo nazionale con il popolo di maggioranza. Contribuisce all'informazione, alla conoscenza reciproca ed allo sviluppo dei rapporti di buon vicinato ed alla collaborazione in un'area di contatto fra tre nazioni diverse, Slovenia, Italia, Croazia.

A questa emittente è affidato il ruolo di servizio pubblico. Un compito difficile che però è svolto con grande professionalità. Prova ne sono i tanti attestati di stima ed i riconoscimenti pubblici di cui è stata insignita.

Radio Capodistria, accanto a quanto già detto, ricerca sempre nuovi spazi e nuovi orizzonti, con argomenti e temi legati non soltanto alle minoranze che in questa regione vivono ed operano, ma anche con altre realtà minoritarie e non europee. Particolarmente importante, infine, la collaborazione fattiva e qualitativa con la Comunità radiotelevisiva italofona

L'”avventura” di questa Emittente, iniziata tanti anni fa, continua anche oggi nonostante le numerose avversità. Un pubblico fedele continua a seguirci e ad apprezzare il nostro lavoro ovunque esso si trovi. Il che non fa che convincerci della bontà di quanto è stato fatto ed è di stimolo per quanto intendiamo fare in futuro: rimanere noi stessi, non perdere la nostra identità, lottare per la nostra lingua e la nostra cultura.

ANTONIO ROCCO

Vicedirettore Generale della RTV Slovenia per la Radio e la Televisione per la Comunità nazionale italiana autoctona

TRADIZIONE E CONTEMPORANEITÀ

Partendo dall'assioma che la tradizione va mantenuta e dal presupposto che la modernità è inevitabile, le linee programmatiche e di sviluppo di radio Capodistria vanno in direzione del mantenimento del ruolo storico che il programma ha conquistato durante la sua pluriennale e capillare presenza massmediologica su un territorio ampio e “transfrontaliero”, qual'è, appunto, il nostro, ma soprattutto in direzione di “conquista” di quella modernità e contemporaneità oggi molto difficile da afferrare e interpretare perché in continua evoluzione sia sul piano locale che regionale, ma anche globale e universale.

Il retaggio storico che Radio Capodistria si porta dietro poggia su quella primaria funzione di ponte, di collegamento fra culture e realtà linguistiche differenti, di contatto e di mantenimento di una realtà plurietnica e multilingue, ma soprattutto di monitoraggio e di contatto quotidiano con la realtà della minoranza italiana in Istria e la minoranza slovena in Italia. È soprattutto nella dimensione minoritaria il punto di forza di una tradizione che va alimentata e arricchita con la contemporaneità. La minoranza italiana nella sua accezione più ampia dal punto di vista territoriale e culturale, quindi vissuta quale corpo storicamente unitario di un' area che comprende Fiume, l' Istria croata e il litorale sloveno, offre un ottimo spunto per il mantenimento della funzione primaria di Radio Capodistria ma anche della sua crescita in direzione di quella contemporaneità che va al di là di una connotazione puramente localistica territoriale, ma anche internazionale e globale. L'Unione Europea è una realtà transfrontaliera e di contatti multiculturali e plurietnici, ed è proprio la pluriennale esperienza transfrontaliera che Radio Capodistria deve saper offrire nelle nuove e vecchie realtà europea. Un' esperienza da valorizzare con assidue collaborazioni transfrontaliere insieme agli altri media regionali, nazionali e internazionali, sia in fase di progettualità che di attuazione concreta di progetti comuni supportati, dove possibile, da finanziamenti europei.

Fattore umano, tradizione e innovazione, linguaggio giovane e aderente alla realtà, l'onda musicale che amalgama, travaso di contenuti fra i vari segmenti del programma, progettualità congiunta con gli altri media sul territorio e le altre istituzioni culturali. Questi i punti chiave che cerchiamo di realizzare nell'ambito del programma per la comunità nazionale italiana di Radio Capodistria. Un programma che nella sua collocazione storica e, se vogliamo, geopolitica ha insito in sé quella tendenza alla continua progettualità e sperimentazione tipiche di un prodotto che dipende, nel suo esistere, dal territorio nel quale opera e dal quale è nato, un territorio in continua evoluzione e confronto con un mondo sempre più ampio e complesso.

ALJOŠA CURAVIĆ
Caporedattore responsabile
Caporedattore responsabile dei programmi italiani di Radio Capodistria