La rete, finanziata dalla regione Friuli Venezia Giulia, consentirà di sviluppare comunicazioni veloci e con i massimi livelli di sicurezza.
I lavori prevedono la demolizione e la ricostruzione della soletta superiore della copertura del torrente e la bonifica dell’alveo. I lavori potrebbero iniziare nel mese di maggio.
Decine di veicoli giacevano abbandonati su due terreni di proprietà di una società che commercia in automobili, e costituivano “un grave pericolo per l’ambiente e il suolo”.
Voci su una possibile chiusura circolavano da settimane: la decisione, oltre a spegnere una voce nel panorama dell’informazione in città, apre anche il problema del ricollocamento dei due dipendenti dell’emittente.
Il Comitato ha anche presentato un nuovo dossier che riassume tutte le problematiche amministrative che sarebbero legate al progetto.
Invece di valorizzare la diversità di lingue e culture, affermano il segretario Massimo Moretuzzo, ed Eleonora Sartori, consigliera comunale - l’organizzazione ha perso un’occasione di far conoscere uno degli elementi più interessanti del territorio.
Per Menia, episodi di vandalismo come quello avvenuto alla Foiba "alimentano di nuovo il fuoco del negazionismo e del giustificazionismo", noi invece, aggiunge, “seminiamo ricordo e giustizia”.
Negli interventi, è tornato più volte il tema delle scritte trovate venerdì scorso all'ingresso del monumento. Per il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza si tratta di “Un atto criminale, un oltraggio alla Nazione che non può restare impunito”.
“Qualcuno vorrebbe cambiare il volto, la storia e il lavoro del nostro territorio, il Friuli Venezia Giulia – ha detto – ma non saranno degli sciagurati a cambiare la nostra storia”.
Un corteo ha percorso un breve tragitto da piazza Oberdan alla Stazione, per rendere omaggio al monumento all’Esodo.
Delegazione dei sindacati e delle imprese, politici e rappresentanti delle istituzioni hanno camminato assieme chiedendo rispetto per la professionalità dei lavoratori e la tradizione industriale del capoluogo giuliano.
Dichiarazioni di condanna dell’episodio sono giunte da tutte le forze politiche. Sul posto, fra gli altri, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il ministro dei beni culturali Alessandro Giuli. Messaggio di condanna anche da Giorgia Meloni.