Costa ha incontrato il Presidente Aleksandar Vučić sottolineando l'importanza dei rapporti bilaterali e del percorso di adesione UE. Nel corso del pomeriggio, Costa proseguirà il viaggio spostandosi in Bosnia ed Erzegovina.
Una situazione già tesa si è ulteriormente acuita a seguito delle recenti proteste conseguenti al fatale cedimento di una pensilina presso la stazione ferroviaria di Novi Sad, evento che ha causato la morte di sedici persone.
La missione ha l'obiettivo di avviare negoziati in merito alla proposta di tregua, elaborata a seguito di un incontro tra funzionari statunitensi e rappresentanti dell'Ucraina tenutosi a Gedda martedì.
Ha inoltre espresso il sostegno della NATO al processo di dialogo tra Serbia e Kosovo, promosso dall'Unione Europea, sottolineando la necessità di flessibilità e concessioni reciproche. Ha tenuto incontri con le principali figure istituzionali del Paese.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è detto disponibile a incontrare il leader russo Vladimir Putin, ma solo dopo che Kiev e i suoi alleati avranno definito un piano condiviso per porre fine al conflitto
Fajon ha quindi ribadito il fermo sostegno della Slovenia al popolo siriano, sottolineando l'importanza di una transizione politica inclusiva che garantisca i diritti di tutti i cittadini e promuova la ricostruzione nazionale.
L’obiettivo è ribadire l’impegno a favore di un processo di transizione inclusivo, della tutela delle minoranze e del rispetto dell'integrità territoriale. L'elevata tensione regionale ha reso incerta fino all'ultimo la presenza di Fajon.
Il suo principale incarico sarà l'attuazione dell'accordo sul cammino verso la normalizzazione delle relazioni tra i due Paesi, firmato all'inizio del 2023, come annunciato dal Consiglio dell'UE. Il suo mandato avrà inizio il 1° febbraio
Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha fatto un appello per un aumento degli aiuti internazionali alla missione, inclusi fondi, equipaggiamento e personale. Slovenia favorevole al dispiegamento di ulteriori forze internazionali nell'isola
Le discussioni si sono incentrate principalmente sull'ampliamento dell'UE ai Balcani occidentali e sulla situazione geopolitica internazionale. Ribadita la centralità del dialogo e della collaborazione.
L'ultimo incontro ufficiale risale a marzo, e molto dei pesi e contrappesi della politica slovena corrono lungo quest'asse. I beninformati parlano di divergenze fondamentali riassunte nella figura di Tatjana Bobnar.
L'adesione di nuovi paesi, soprattutto dei Balcani occidentali, sarà una delle priorità. La commissione affari esteri dell'Europarlamento ascolterà Marta Kos la prossima settimana.