Si tratta di un tema che ancora divide la città e le forze politiche, giudicato da una parte come un passaggio necessario per chiudere una fase dolorosa della storia, dall’altra come un atto d’ingiustizia verso gli esuli.
“È importante – ha detto il presidente dell’associazione, Giorgio Perini – mettere assieme giovani e anziani, per far ritrovare o conoscere a tutti le proprie origini”.
Accanto alla storia del sindacato in una città come Trieste, al centro del dibattito anche la recente legge finanziaria in Italia e i problemi dell’informazione.
Dodici nuovi addetti hanno giurato oggi a Trieste, portando il totale dei componenti del gruppo a 82 unità.
Informazioni e riferimenti per chiedere aiuto saranno distribuiti all’interno dei punti vendita, per cercare di far emergere un fenomeno troppo spesso sottovalutato e del quale le stesse vittime non sono sempre totalmente consapevoli.
È stata votata una delibera sulla stazione di Campo Marzio, destinata a diventare una stazione storica con strutture ricettive e un museo. L'opposizione ha segnalato che alcune strutture, già realizzate, non sono ancora previste dal piano regolatore.
La convezione siglata dalla Regione e dal Comune di Trieste permetterà di mettere in rete e condividere personale e competenze delle polizie locali di tutti i comuni della regione, con il coordinamento del Capoluogo giuliano.
Un equipaggio in rappresentanza degli esuli parteciperà alla prossima Barcolana su un’imbarcazione che porterà sulle vele il simbolo FERTILIAE – Domus Omnium.
Nel mirino le recenti sentenze del TAR sull'ovovia Trieste-Opicina, ma anche la gestione della riqualificazione del Porto Vecchio e in generale l'incapacità, hanno detto, di far fronte alle necessità dei cittadini.
Il presidente della Federazione delle Associazioni degli Esuli istriani fiumani e dalmati, Renzo Codarin, ha confermato le trattative in corso con le autorità di Zagabria per dare riconoscimento ai luoghi della memoria anche in territorio croato.
L’opposizione ha chiesto lumi a tecnici e Giunta sulle motivazioni che hanno portato alla decisione dei giudici, contro la quale sembra sempre più probabile un ricorso da parte dell’amministrazione per evitare una rinuncia definitiva al progetto.
L'associazione ha come obiettivo quello di promuovere la democrazia e i diritti umani, contribuendo in tal modo anche alla democratizzazione e all'indipendenza della Slovenia.