Commemorato a Trieste l'eccidio di via Ghega, la terribile strage del 23 aprile 1944, quando 51 cittadini, molti dei quali sloveni, vennero impiccati dai nazifascisti e lasciati penzolare allo scalone interno ed alle finestre del Palazzo Rittmayer.
Il dibattito ha messo in luce le profonde differenze di visione fra la maggioranza, che punta al rafforzamento della presenza della polizia e punta il dito sui migranti, e il centro sinistra, che chiede anche politiche sociali e assistenza.
Fra le ipotesi la costruzione di una nuova scuola, ma le norme in vigore e la disponibilità di risorse, ha confermato la Giunta comunale, rendono tutto molto complesso. “Andiamo avanti – ha detto il sindaco- ma ci vuole tempo".
Il programma, che richiamerà nel capoluogo giuliano centinaia di espositori e buyer da 16 Paesi, si svolgerà dal 14 al 17 marzo.
Il concerto, del più antico reparto musicale dell'Arma dei Carabinieri, è stato organizzato in occasione dell'arrivo in città della nave scuola Vespucci, che sarà accolta domani da centinaia d'imbarcazioni nel golfo di Trieste.
I lavori riqualificheranno completamente l’area, che però rimarrà accessibile per la stagione balneare 2025.
Le scritte trovate all’ingresso della Foiba di Basovizza, apparse con tempismo perfetto in prossimità dell’inaugurazione di GO!2025 e del Giorno del Ricordo, hanno messo in luce come sia ancora lunga la strada verso una storia condivisa.
Negli interventi, è tornato più volte il tema delle scritte trovate venerdì scorso all'ingresso del monumento. Per il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza si tratta di “Un atto criminale, un oltraggio alla Nazione che non può restare impunito”.
Delegazione dei sindacati e delle imprese, politici e rappresentanti delle istituzioni hanno camminato assieme chiedendo rispetto per la professionalità dei lavoratori e la tradizione industriale del capoluogo giuliano.
Dichiarazioni di condanna dell’episodio sono giunte da tutte le forze politiche. Sul posto, fra gli altri, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il ministro dei beni culturali Alessandro Giuli. Messaggio di condanna anche da Giorgia Meloni.
L'amministrazione comunale e le Generali hanno firmato i documenti che completano l'operazione. Ancora incerta la destinazione dell’immobile che sarà completamente ristrutturato dalle Generali, arricchendo le rive triestine.
Domani, 1° febbraio, sarà una data storica per Trieste: dopo oltre otto anni e mezzo di stop, in mattinata ripartirà la storica linea 2, più nota come il "tram di Opicina".