L’amministrazione guidata da Donald Trump ha avviato una crociata contro quella che viene definita la cultura “woke”, particolarmente attenta al politically correct e all’uso di termini inclusivi e non discriminatori. Una lunga lista di parole e termini sono stati già eliminati dai siti di molte agenzie governative: secondo il New York Times, in un mese ci sarebbero stati interventi su più di 5 mila pagine internet.
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