A meno di 48 ore dal giorno del Ricordo e a poche ore dall’avvio di GO!2025 ignoti vandali hanno tracciato delle scritte con la vernice rossa nei pressi della Foiba di Basovizza, monumento nazionale al centro delle celebrazioni del 10 febbraio. Dichiarazioni di condanna dell’episodio sono giunte da tutte le forze politiche. Sul posto, fra gli altri, anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il ministro dei beni culturali italiano Alessandro Giuli.
Si è svolta questa mattina presso il monumento nazionale della Foiba di Basovizza la cerimonia del Giorno del Ricordo delle vittime delle Foibe, dell'Esodo e dei fatti che seguirono il dopoguerra sul confine orientale. Negli interventi, è tornato più volte il tema delle scritte trovate venerdì scorso all'ingresso del monumento. Per il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza si tratta di “Un atto criminale, un oltraggio alla Nazione che non può restare impunito”.
Ospiti di questa puntata Valerio Di Donato, Claudio Vercelli, Simone Zoppellaro e Christian Eccher.
Fra poco meno di una settimana, lunedì prossimo, si celebrerà in Italia il Giorno del Ricordo, giornata che commemora “la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra". La giornata, come ogni anno, è stata preceduta da polemiche fra i sostenitori della ricorrenza e rappresentanti dell’associazione nazionale partigiani e delle forze di sinistra.
Andrea Romoli, il giornalista del Tg2, commenta l’episodio del danneggiamento delle automobili della RAI, avvenuto lunedì nel corso di un servizio sulla Foiba di Vilenica. Più che per i danni limitati alle auto, ha raccontato, siamo rimasti impressionati dal gesto. Abbiamo anche trovato abbattute le croci che segnano quello che a tutti gli effetti è un cimitero.
La premier italiana Giorgia Meloni ha partecipato questa mattina alla cerimonia solenne alla Foiba di Basovizza in occasione del Giorno del Ricordo, giornata istituita 20 anni fa, per conservare la memoria delle vittime delle Foibe e dell’Esodo. Nel suo intervento, di fronte a migliaia di persone e a esponenti del governo nazionale, la premier ha ribadito il dovere di ricordare e dare dignità a vittime ed esuli, e la volontà di condividere la verità storica con i paesi vicini.
Nonostante un voto quasi unanime, il dibattito al Senato sul progetto di legge che contiene provvedimenti per diffondere la conoscenza della tragedia delle Foibe e dell'esodo giuliano-dalmata nelle giovani generazioni, non ha mancato di accendere il confronto fra le forze politiche. Il centro destra, proponente del progetto che modifica la legge del 2004 che istituisce il Giorno del Ricordo, si è scagliato contro un presunto negazionismo delle Foibe, mentre il centro sinistra ha ricordato che la memoria non deve essere strumentalizzata politicamente.
A Basovizza, dopo la visita ieri del presidente del Senato italiano, Ignazio La Russa, si è svolta la cerimonia di commemorazione presso il Monumento nazionale della Foiba. Molti degli interventi hanno sottolineato il dovere di non dimenticare e di conservare la memoria, ma anche di completare un percorso di condivisione della tragedia delle Foibe e dell'Esodo, nel paese e con le nazioni vicine.
L’AUTORE Giorgio Nardone, psicologo e psicoterapeuta, cofondatore con Paul Watzlawick del Centro di Terapia Strategica, istituto di ricerca, formazione e attività clinica che ha oltre venti sedi sparse in tutto il mondo, è ritenuto il maggiore esperto nella terapia breve dei disturbi fobico-ossessivi: ha trattato con successo oltre 25.000 casi. Noto sia per la sistematicità sia per la creatività del suo lavoro, ha formalizzato una serie di protocolli terapeutici altamente efficaci ed efficienti applicati da decenni da numerosi psicoterapeuti. Ha presentato il suo lavoro in oltre quaranta Paesi; i suoi libri, tra cui L’arte del cambiamento, Paura panico fobie, Ossessioni compulsioni manie, La terapia degli attacchi di panico, Senza fiato e Psicotrappole, sono tradotti in numerose lingue. IL LIBRO La paura, emozione primaria, direttamente connessa alla sopravvivenza, è una dotazione naturale che dobbiamo percepire come amica. Senza paura c'è solo incoscienza, e chi sa allenarla non può che trarne vantaggio. Ma cosa succede quando la paura, da reazione sana, diventa patologica, in un'escalation che la vede trasformarsi in ansia, panico, fobia, rendendo un vero inferno la vita della persona? In questo volume, dopo aver elencato le diverse forme in cui il disturbo fobico si manifesta e averne spiegato i meccanismi fondamentali, Giorgio Nardone propone una serie di casi tratti dall'esperienza terapeutica condotta presso il Centro di Terapia Strategica da lui diretto. Dalle fobie sociali alla paura delle malattie, dalle monofobie alle fobie senza panico, fino ai deliri fobici, ancora una volta si dimostra che solo il paziente, opportunamente guidato dal terapeuta, può trovare in sé stesso le risorse per risolvere un problema che il più delle volte nasce da una risposta disfunzionale, un meccanismo che potrà essere disinnescato grazie ad accorgimenti apparentemente magici, ma che in realtà nascono da una profonda conoscenza del modo in cui tutti noi funzioniamo. (testo tratto dal comunicato stampa-Ponte alle Grazie)
Presente alla cerimonia, fra gli altri, anche il senatore Roberto Menia, esponente di Fratelli d'Italia e considerato il "padre" della legge che nel 2004 istituì il Giorno del Ricordo. Per Menia, episodi di vandalismo come quello avvenuto alla Foiba "alimentano di nuovo il fuoco del negazionismo e del giustificazionismo", noi invece, aggiunge, “seminiamo ricordo e giustizia”.
Il ministro dell’istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha visitato oggi il Monumento nazionale della Foiba di Basovizza, rendendo omaggio alla memoria di chi perse la vita nella voragine. Valditara, che era accompagnato da quattro classi di altrettante scuole italiane, ha invitato a ricordare le tragedie del passato, e sottolineato come oggi Italia, Slovenia e Croazia siano unite nella difesa dei valori democratici.
Non cessano le polemiche sulla vicenda delle Foibe. Lo storico Sandi Volk ha replicato al Presidente dell'Unione degli Istriani Massimiliano Lacota, che aveva affermato di aver invitato Volk a un confronto. Nessun invito, dice, è arrivato.