In occasione della Giornata Internazionale del Migrante, le organizzazioni che si occupano di assistenza alle persone che giungono a Trieste lungo la rotta balcanica hanno fatto il punto della situazione nel capoluogo giuliano. I flussi, hanno detto, continuano ad essere sostenuti, ma la risposta delle istituzioni è insufficiente e i controlli ai confini non hanno fatto che rendere i viaggi più costosi e pericolosi. Botta e risposta fra organizzazioni e Regione sul CPR di Gradisca.
Non ha mancato d’innescare nuove polemiche il caso degli otto migranti rimasti intossicati mentre passavano la notte in un capannone abbandonato nel Porto vecchio di Trieste. L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha risposto duramente a chi, fra le organizzazioni che si occupano di assistere i migranti, ha puntato il dito contro le procedure di accoglienza.
Secondo un rapporto delle organizzazioni International Rescue Committee e Diaconia Valdese, i dati ufficiali sull’arrivo dei migranti attraverso la rotta balcanica non darebbero un’idea realistica della situazione. Frontex e il Governo italiano parlano di un calo che va dal 78 al 48 per cento, ma per le due organizzazioni la flessione sarebbe solo del 16 per cento, con uno spostamento dei flussi su percorsi più nascosti ma anche pericolosi. Immutata la situazione a Trieste.
I migranti rimasto bloccati per 10 giorni sulla nave della Guardia Costiera italiana “Diciotti”, nell’agosto del 2018 per ordine dell’allora ministro Matteo Salvini, vanno risarciti. Lo ha deciso la Corte d’appello di Roma, che ha spiegato come il soccorso in mare e l’assistenza ai naufraghi sia un dovere e non un atto che può essere valutato in base a decisioni politiche.
Ospiti della puntata Mojca Kleva Kekuš, Stefano Pizzin, Andrea Bellavite e Boris Mitar
I 12 migranti ancora presenti nelle strutture realizzate dall’Italia in Albania dovranno tornare sulla penisola. Lo ha deciso nel pomeriggio il Tribunale di Roma. La decisione, criticata dai partiti di maggioranza e accolta con favore dall’opposizione, si basa sul principio che non è possibile stabilire che i paesi di provenienza dei migranti garantiscano la loro sicurezza una volta rimpatriati.
Ospiti di questa puntata Claudio Vercelli, Marco Michieli, Bianca Senatore e Patrick Poini.
Ospiti: Sandor Tence, Gentiola Madhi, Marco Angelucci e Alfredo Luis Somoza
È stato pubblicato ed è scaricabile in versione pdf sul sito dell’ICS – Consorzio Italiano di Solidarietà: “Vite abbandonate: Rapporto sulla situazione e i bisogni dei migranti in arrivo dalla rotta balcanica a Trieste – anno 2023”. Un rapporto redatto dalla Rete solidale di associazioni operanti a Trieste nell’accoglienza e assistenza delle persone migranti provenienti dalla rotta balcanica, che offre un quadro della situazione, delle persone, delle strutture di ospitalità, del ruolo di un’amministrazione da migliorare e dei tempi di attesa, troppo lunghi, per far sì che la macchina dell’accoglienza e il sistema di rotazione e trasferimenti funzioni in modo adeguato. In occasione della Giornata Internazionale della Solidarietà, abbiamo parlato assieme a Gianfranco Schiavone, Presidente dell’ICS, delle problematiche ma anche delle soluzioni da mettere in atto per affrontare una situazione che, al di là della percezione esterna, non è emergenziale.
È stato presentato oggi a Trieste il rapporto "Vite abbandonate" che fotografa la realtà dei migranti che giungono costantemente a Trieste lungo la rotta balcanica. Nonostante dei numeri che non rivelano cali sensibili dei fluissi, è stato detto, a Trieste non esiste un sistema di accoglienza creato dalle istituzioni, e la chiusura del Silos, paradossalmente, rischia di rendere ancora più evidente il problema.
A pochi giorni dal vertice con Laura Lega, commissario delegato per la gestione dell'emergenza migranti, il prefetto di Trieste Pietro Signoriello ha fatto il punto sulla situazione della gestione dei migranti in Friuli Venezia Giulia. I numeri sono importanti , ha detto il prefetto, ma il sistema sta tenendo e i trasferimenti, già in atto da tempo, proseguono regolarmente.
Al tema della sicurezza e del presunto rapporto fra criminalità e immigrazione è stata dedicata una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Trieste. Il dibattito ha messo in luce le profonde differenze di visione fra la maggioranza, che punta al rafforzamento della presenza della polizia e punta il dito sui migranti, e il centro sinistra, che chiede, accanto al presidio del territorio, anche politiche sociali diffuse e assistenza.