Il destino dell’Ovovia rimane incerto, ma nel corso della seduta della Commissione trasparenza del Comune di Trieste è emerso un primo dato: il Comune potrebbe recedere dal progetto senza pagare ulteriori penali alla ditta incaricata di realizzare l’impianto. L’opera, finora rimasta sulla carta, è però già costata più di un milione e mezzo alle casse del Comune. Opposizione polemica per l’assenza della Giunta alla riunione.
La sentenza del TAR che ha di fatto annullato parte delle procedure di approvazione del progetto della Cabinovia Trieste-Opicina è stata al centro della riunione della commissione trasparenza del Comune. L’opposizione ha chiesto lumi a tecnici e Giunta sulle motivazioni che hanno portato alla decisione dei giudici, contro la quale sembra sempre più probabile un ricorso da parte dell’amministrazione per evitare una rinuncia definitiva al progetto.
Il Comitato No Ovovia, che da anni si oppone al progetto di funicolare fra Trieste e il Carso, ha presentato un nuovo ricorso contro il decreto Salvini, che assegna i fondi alla realizzazione della struttura. Dopo aver perso i fondi del PNRR, dirottati sulle linee tranviarie di Padova, il progetto dovrà ora essere finanziato interamente dal governo italiano.
Le forze di opposizione in Consiglio comunale a Trieste chiedono alla Giunta comunale e al Sindaco di prendere atto del fallimento dell'attuale amministrazione e di dare la parola agli elettori. Nel mirino le recenti sentenze del TAR sull'ovovia Trieste-Opicina, ma anche la gestione della riqualificazione del Porto Vecchio e in generale l'incapacità, hanno detto, di far fronte alle necessità dei cittadini.
Dopo tre giorni di battaglia nell’aula del Consiglio Comunale di Trieste, il risultato di un sondaggio del quotidiano Il Piccolo ha rivelato come tre triestini su quattro siano contrari alla funicolare fra Trieste e Opicina. Il centro-sinistra ha accusato la maggioranza di aver forzato le procedure per giungere all’approvazione della variante al piano regolatore necessaria per la realizzazione, e non esclude nuovi ricorsi in tribunale.
A pochi giorni dall’arrivo in Consiglio comunale della variante al piano regolatore che comprende la cabinovia fra Trieste e Opicina, il comitato che si oppone all’opera annuncia nuove iniziative. “Anziché rispondere nel merito ai nostri esperti – ha detto il portavoce dei NO Ovovia, William Starc – il Comune e i suoi tecnici rispondono con insulti e non hanno il coraggio di entrare nel merito delle critiche”.
Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha pubblicato le sentenze che hanno accolto i ricorsi dei movimenti contrari al progetto delle Cabinovia Trieste Opicina. Secondo i giudici amministrativi nelle concessioni della regione mancherebbe una verifica sulla compatibilità dell'opera con i vincoli urbanistici e ambientali.
In un’affollata assemblea il comitato No Ovovia ha commentato positivamente le ultime sentenze del TAR che hanno complicato, se non compromesso, la realizzazione della cabinovia a Trieste. Il movimento però ormai guarda oltre, invita a ragionare anche su altri temi più importanti per la città, come il Porto vecchio, ponendosi come un fattore per la politica cittadina in vista delle prossime elezioni comunali.
Mentre si attendono le decisioni del tribunale amministrativo, il Comito No Ovovia ha annunciato la presentazione di due nuovi ricorsi contro la funicolare che dovrebbe unire Trieste al Carso. Il comitato ha anche presentato un nuovo dossier che riassume tutte le problematiche amministrative che sarebbero legate al progetto.
Presenta oggi dalla giunta comunale di triereste il progetto definitivo della Cabinovia, la contestata funicolare che dovrebbe unite Opicina, al porto vecchio e al centro di Trieste. Il sindaco Roberto Dipiazza ha sottolineato come la Cabinovia sua una parte fondamentale dell’ampio progetto di recuperi del Porto vecchio, rimandando al mittente le critiche del comitato No Ovovia e di Vittorio Sgarbi.
Dopo l'incontro di Roma che ha sancito il distacco del progetto della cabinovia di Trieste dai fondi del PNRR, e la premessa di finanziamenti statali, il comitato No Ovovia ha chiesto le scuse della Giunta comunale alla Città. Si sta verificando quello che avevano previsto, ha detto il portavoce del comitato William Starc: il progetto non è fattibile e la Giunta e il Sindaco dovrebbero chiedere scusa alla città.
Un tentivo di sabotaggio sarebbe stato messo in atto su un macchinario destinanti ai rilievi per la realizzazione della Cabinovia a Trieste. Un tubo di raffreddamento sarebbe stato tagliato. Continuano le proteste dei residenti e delle opposizioni contro la realizzazione dell’impianto che dovrebbe unire Trieste al Carso.