Non si spengono in Italia e a Bruxelles le polemiche sulla critica pronunciata alle Camere da parte della premier italiana Giorgia Meloni al Manifesto di Ventotene, testo considerato una delle basi della moderna Unione europea. La premier ha ribadito la sua posizione su tutta la linea, ma il centro sinistra è insorto, e non mancano le accuse alla Presidente del Consiglio di voler solo sviare l'attenzione dalle divisioni interne alla sua maggioranza.
Non ha mancato d’innescare nuove polemiche il caso degli otto migranti rimasti intossicati mentre passavano la notte in un capannone abbandonato nel Porto vecchio di Trieste. L’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, ha risposto duramente a chi, fra le organizzazioni che si occupano di assistere i migranti, ha puntato il dito contro le procedure di accoglienza.
A meno di una settimana dall’avvio della Capitale europea della cultura, la scritta “Tito”, presente da anni sul monte Sabotino e visibile anche dall’Italia, continua a rimanere al centro dello scontro politico. L’eurodeputato di Fratelli d’Italia Alessandro Ciriani ha depositato un’interrogazione alla Commissione Europea che chiede la rimozione della scritta, definita dal parlamentare “un’evidente celebrazione di Josip Broz Tito, dittatore comunista”.
Il primo via libera da parte delle Commissione Affari Costituzionali alla riforma dello Statuto del Friuli Venezia Giulia, non ha placato le polemiche sul ritorno delle province. Il centro sinistra ha attaccato la maggioranza anche sull’elezione dei sindaci, ma temi come il terzo mandato dei governatori dividono anche la maggioranza di centro destra a livello nazionale.
Nel giorno in cui sono stati annunciati i vincitori della prima edizione del premio giornalistico intitolato ad Almerigo Grilz, a Trieste crescono le polemiche sull'iniziativa dedicata al reporter e attivista di estrema destra ucciso in Mozambico nel 1987 Un gruppo di organizzazioni, riunite sotto la sigla "Trieste democratica e antifascista", ha chiesto a Comune e Regione di ritirare il patrocinio, e annunciato un presidio in settimana in occasione dell'inaugurazione di una mostra dedicata al reporter.
Trasmissione dedicata all'Assemblea dell'Unione Italiana
È stato uno spot pubblicitario della catena di supermercati Esselunga ad alimentare le polemiche social e anche politiche della settimana. La pubblicità è stata accusata di voler attaccare le famiglie con genitori divorziati, ma ha ottenuto l’appoggio di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
A un mese dall’annuncio della sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint, di un provvedimento che impedisca di fare il bagno in spiaggia con i vestiti addosso, anche al celebre stabilimento “la Lanterna” di Trieste ci sono state proteste contro l’uso del burkini. Alcuni bagnanti del “Pedocin” hanno protestato contro delle donne islamiche che si apprestavano a fare il bagno vestite, innescando anche una serie di reazioni politiche sul tema.
È stata preceduta, e con tutta probabilità sarà anche seguita da polemiche, la commemorazione organizzata a Gorizia dall’Associazione che celebra la X MAS, formazione fascista che operò dopo l’8 settembre al fianco dei nazisti. L’organizzazione, accanto ad altre sigle di reduci e di estrema destra, ha deposto dei fiori alla presenza di un rappresentante dell’amministrazione comunale di fronte alla lapide che ricorda i dipendenti comunali deportati in Jugoslavia.
Il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella è giunto in Montenegro per una serie di incontri istituzionali, e con la comunità italiana locale. Questa mattina è stato ricevuto dall’omologo Jakov Milatović, per parlare soprattutto del possibile allargamento dell’Unione europea ai paesi dei Balcani. Non è mancato però un commento sulle recenti polemiche con Mosca.
La decisione di tenere la riunione del governo a Cutro, paese vicino al tratto di mare in cui è avvenuto un naufragio costato la vita a 72 migranti, non ha spento le polemiche sulle responsabilità della tragedia. La premier Giorgia Meloni ha risposto a muso duro alle domande dei giornalisti sulle responsabilità del disastro e 43 organizzazioni umanitarie hanno presentato un esposto contro le autorità italiane responsabili”.
Ospiti di questa puntata Ferdinando Cotugno, Claudio Vercelli, Giacomo Natali e Angelo Ciardullo.