Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Barcelona Institute for Global Health, e riportato dall’agenzia Dire, nel 2022 gli effetti dell’aumento della temperatura globale avrebbero ucciso direttamente 38 mila persone. Di recente il programma ambientale delle Nazioni Unite ha sottolineato che, senza interventi ulteriori, il mondo potrebbe riscaldarsi di tre gradi entro la fine del secolo.
Un recente studio sull’andamento delle temperature in Europa, curato dal Servizio Copernicus per i Cambiamenti Climatici e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, rivela come il tasso d’incremento del vecchio continente sia il più alto al mondo. L’aumento delle temperature medie sta già determinando un aumento dei danni e delle morti legate ai fenomeni meteorologici, e lo scioglimento dei ghiacciai.
Un recente studio ha rivelato un calo costante della quantità di neve che ogni anno scende sulle alpi. In un secolo la massa nevosa è diminuita del 34 per cento, con un marcato peggioramento dopo il 1980, in concomitanza con l’aumento delle temperature.
Uno studio pubblicato dal quotidiano francese Le Monde ha sottolineato come quest’anno le temperature dell’acqua in molte zone del Mediterraneo siano sensibilmente superiori alla media stagionale. Si tratta dell’equivalente di un incendio boschivo per la vita del mare, che mette a serio rischio l’intero ecosistema marino.
Si è conclusa a Trieste la crociera annuale nei mari italiani della Rainbow Warrior, la nave di Greenpeace che monitora le temperature e la salute dell’ambiente marino della penisola. I dati raccolti rivelano un aumento delle temperature del mare anche in profondità, condizioni che favoriscono morie di specie autoctone e cambiamenti irreversibili dell’ambiente marino.
Le barriere coralline, messe a rischio dal surriscaldamento degli oceani, potrebbero essere più resistenti del previsto. Lo afferma uno studio dell’università delle Hawaii: con l’aumento di temperature e acidità dell’acqua, questi ecosistemi, fondamentali per la vita del mare, potrebbero cambiare caratteristiche, resistendo però ai cambiamenti climatici.
L’aumento delle temperature del mare Mediterraneo avrebbe causato morie di cozze e altre specie nel corso dell’estate. Il Consiglio nazionale delle ricerche di Ancona ha avviato uno studio per verificare la relazione fra i cambiamenti climatici, la presenza di mucillagini, e le morie di mitili, che in alcune zone hanno raggiunto il 100 per cento degli esemplari.
Il 2023 è stato probabilmente l’anno più caldo mai registrato da quando esistono le rilevazioni delle temperature medie sul pianeta. Anche in Italia la Coldiretti ha sottolineato le conseguenze sul clima e sull’agricoltura dell’aumento delle temperature, che continuano anche a erodere i ghiacciai alpini.
Secondo un recente studio il riscaldamento globale farà aumentare l’incidenza d’incendi in Europa, anche in regioni considerate attualmente a basso rischio. Anche in presenza di politiche per la riduzione dei gas serra, le alte temperature e il clima arido favoriranno un aumento degli incendi del 24 per cento entro il 2050.
Al vertice virtuale sul clima oggi i leader di paesi e organizzazioni cercheranno di dare nuova vita alle ambizioni sul clima dopo la realizzazione dell'accordo di Parigi. Saranno Gran Bretagna, Francia e Nazioni Unite ad ospitare l'evento, denominato "Climate Ambition Summit", che si svolgerà esattamente nel giorno del quinto anniversario dell'adozione dell'accordo di Parigi sul clima. Erika Paternuš
L’aumento delle temperature sta rendendo sempre più difficile l’organizzazione dei giochi olimpici nella stagione estiva. Alcune città, secondo uno studio condotto dalla CNN, sarebbero ormai totalmente inadatte ad ospitare i giochi in estate, e si pensa a una modifica dei calendari per tenere la manifestazione nelle stagioni più fresche.
Il comune di Trieste ha prorogato l'allerta per il rischio ozono sul territorio comunale. L'ozono, gas normalmente presente nelle parti alte dell'atmosfera, aumenta di contrazione anche a livello del mare d'estate a causa delle temperature e dell'inquinamento e può provocare conseguenze sui soggetti a rischio, come bambini, anziani e persone con patologie respiratorie